Buongiornissimo e buona Domenica a voi equipaggio orbitante.
Settimana scorsa sono stato OFF, perché di tanto in tanto ci sta anche un po’ di disintossicazione digitale, per cui alla famigerata luce blu, che normalmente mi abbronza dagli schermi, ho preferito una birretta in spiaggia.
Benvenuti in Orbita.
A bordo piscina
Ancora un paio di settimane e sarà ufficialmente estate.
Purtroppo però gli impegni lavorativi/scolastici non sempre corrispondono al solstizio d’estate, quindi bisogna arrangiarsi in qualche modo per sintonizzarsi sulle frequenze giuste.
Rispolvero dunque un mio vecchio consiglio, che male non fa: visitate il sito poolside.fm.
Verrete catapultati direttamente negli anni 90, con una playlist di musica pop/elettronica piacevolissima, accompagnata da una rotazione di video di pubblicità dell’epoca. Sembra di poter sentire le bobine che avvolgono i nastri delle VHS.
Ovviamente il sito non poteva che replicare l’interfaccia (interattiva!) dei sistemi operativi anni 90.
Può creare nell’ordine:
Dipendenza
Nostalgia
Bisogno di un mojito/margarita
Voglia di un Liuk/Fior di Fragola/Cornetto
Riporto una recensione a 5 stelle dall’App Store, dove è disponibile anche la versione mobile:
“Sembra una raccolta di dischi fatta da una pornostar degli anni 80”
Tamarrogotchi
Proseguiamo col filone nostalgico, nota tipologia di pane a pasta dura ottenuto da un impasto a lunga lievitazione fatto di ricordi, sogni infranti e lacrime.
Un paio di settimane fa ho beccato la pubblicità di un negozio giapponese che vendeva una tamarrissima linea di Tamagotchi ispirati a Neon Genesis Evangelion.
Evangelion è una serie anime molto bella di cui amo l’estetica ancor più che la storia.
Chi mi segue su Instagram sa già che ho personalizzato il mio arcade stick coi colori del robottone guidato dal protagonista della serie, l’EVA-01.
Inoltre, il Tamagotchi è una di quelle robe cult che non ho mai posseduto (come anche il Game Boy), di quelle che da bambino ti aiutavano un po’ a fare gruppo.
Così, quando mi chiedevano quale/dove fosse il mio Tamagotchi, rispondevo che ce lo avevo a casa. E quando me lo chiedevano a casa, ce lo avevo da mia nonna.
Insomma, il mio Tamagotchi aveva tutte quelle classiche caratteristiche che delineano perfettamente qualcosa che non esiste.
Ecco, viste le premesse, secondo voi, una volta che mi capita la pubblicità di una riedizione del Tamagotchi in salsa Evangelion (ufficiale e licenziato) con la combinazione di colori dell’EVA-01, non lo compro prima di subito?
Adesso sono un orgoglioso possessore dell’ennesima bellissima cianfrusaglia che prenderà polvere sui miei scaffali, ma che sono tanto felice di guardare di tanto in tanto.
E poi è proprio fico, oh.
Berserk
È morto Kentaro Miura, autore del celeberrimo manga Berserk.
La morte di un autore, come accade per quasi tutte le discipline artistiche, infonde nuova linfa vitale alle sue opere, illuminate da un riflettore tutto nuovo, che avvicina chi non le conosceva o magari ne aveva sentito soltanto parlare.
In questo caso mi trovo nella seconda categoria.
La morte di Miura mi ha rassicurato a tal punto da portarmi a leggere il primo numero di Berserk.
Lo so, scritta così esce male, ma quello che voglio dire è che normalmente gli autori orientali si lanciano in saghe infinite che ad un certo punto non sanno come concludere e, siccome non sanno davvero come concludere, non gli rimane altro da fare che continuarle.
In questo caso, so per certo che vado incontro ad un numero finito di capitoli della storia e questo, come scrivevo prima, mi rassicura.
Per il momento, dopo un solo numero, posso dire che ho la sensazione di essermi perso un gran fumetto, fino ad oggi.
Per oggi è tutto.
Come sempre, vogliatevi bene, tirate fuori il vostro Tamagotchi dal cassetto, dategli un bacio e ditegli “Questo è il bacio di Spad”.
Come dite? Non avete un Tamagotchi?
AH-HA! SFIGATI!
❤️