Ammazza che puntualità!
Si, ma non fateci l’abitudine.
Semplicemente non mi andava di deludere i miei 35 lettori, ma soprattutto i miei primi 8 fiati sul collo, coloro i quali si sono iscritti a questa newsletter.
Non ho ancora deciso se continuare a chiamarli “fiati sul collo” o cambiare in “orbitanti”, dato il titolo della newsletter. Voi che dite?
Ad ogni modo, bentornati in Orbita.
La prova della Sony ZV-1
Come vi ho anticipato la scorsa settimana, sto provando una Sony ZV-1, fotocamera sfacciatamente prodotta per il vlogging (auto-inquadrarsi e parlare, fermi o in movimento).
Il fatto è che ho deciso di provare a produrre dei contenuti video e necessitavo di uno strumento pratico e duttile. La ZV-1 rispondeva esattamente a questa esigenza.
Sto facendo un po’ di prove e vi metto per punti cosa ne penso.
Pro
Autofocus
Una bomba. Velocissimo e precisissimo, riconosce i volti, gli occhi e permette di mostrare piccoli oggetti alla camera mettendoli a fuoco in una frazione di secondo.Microfono
Possiedo sia un RØDE VideoMicro che un Lavalier GO, ma sono rimasto impressionato dalla qualità della registrazione audio ripresa con il microfono integrato nella fotocamera. L’ho provato in esterna, coperto con il gatto morto (in dotazione) perché c’era un po’ di vento, e fatto il suo lavoro egregiamente.Trasferimento file
Chi smanetta con le fotocamere da un po’ probabilmente dirà che ho scoperto l’acqua calda, ma trasferire una foto o un video via wifi direttamente al proprio smartphone, non ha prezzo. Marty McFly, il tuo futuro è passato.Compattezza
Sono uscito con la fotocamera riposta nella tasca interna del giubbotto. Devo aggiungere altro?Stabilizzazione tramite software
Non ero rimasto particolarmente sbalordito dalla stabilizzazione. Ogni mio passo su sentiero sterrato era uno scalino bello evidente nel video. La cosa mi aveva lasciato un po’ perplesso, visto che la ZV-1 nasce col dichiarato intento del vlogging, ma grazie alla videorecensione della ZV-1 fatta dal mio amico Carlo Orlandi ho scoperto una chicca meravigliosa: con il software Catalyst Browse di Sony si può stabilizzare il video a partire dai dati registrati dal giroscopio della ZV1, con risultati sorprendenti.
Contro
Compattezza
Si, lo so, era già tra i pro ed è sicuramente più pro che contro, ma la fotocamera è talmente piccola che ho il costante terrore che mi scivoli dalle mani. La soluzione è avvitarle un supporto (c’è quello Sony dedicato, coi controlli bluetooth, acquistabile separatamente) o una “gabbia” che la inspessisca un po’ (ce ne sono diverse su Amazon).Obiettivo fisso
Eh si, il compromesso per la super compattezza e la super luminosità è che l’obiettivo (24-70mm) non si possa cambiare. Per i miei intenti va benissimo così, ma per alcuni potrebbe essere una limitazione.
Bosco Losco
Siccome dovevo provare sta nuova Sony, appena l’ho uscita dallo scatolo, sono corso verso un boschetto vicino casa.
Sarei potuto andare all’altrettanto vicino parco, ma è pieno di gente coi guantini da palestra che si fa selfie di stanchezza e spossatezza, pronti per il palcoscenico social.
Che poi uno lo conosco pure…
Venerdì mette sta foto che pare gesùcristo e domenica la foto del rognone al burro fritto nella sugna dalla mamma.
“E la dieta domaaani!!”
Vabbè, insomma, opto per il boschetto.
Tempo grigio, qualche gocciolina di pioggia, ma eccomi lì a sproloquiare felice camminando.
Dopo una cinquantina di metri, mi rendo conto che gli uccelli avevano smesso di cantare.
Neanche il tempo di domandarmi mentalmente come mai, che il sentiero si apre sul cortile di una casa abbandonata, ma occupata abusivamente.
Stacco gli occhi dallo schermino della fotocamera e mi accorgo subito della presenza di una dozzina di persone.
Mi scrutavano interrogative, curiose delle mie intenzioni, ed erano tipo freezate nello svolgimento delle loro attività. Come stessimo giocando ad 1, 2, 3…stella.
C’era un fuoco acceso e l’odore non era dei migliori.
Era forse per scaldarsi?
Stavano forse arrostendo un procione?
Non essendo in vena di nuove amicizie, né di esperimenti sociali, faccio perno sul mio ultimo passo per ruotare di 180° e tornare da dove ero arrivato, facendogli platealmente capire che non avevo alcuna intenzione di turbare la loro convivialità.
Avevo palesemente sbagliato sentiero.
Ammazza che newsletter fiume!
Si, ma non vi ci abituate.
Piuttosto, se vi è piaciuta, potete iscrivervi e lasciarmi il vostro amore sotto forma di cuoricino o commento.
Alla prossima settimana.
Spad